lunedì 2 novembre 2009

Il Tonno e il Toscano

E' inevitabile. Prima o poi la passione per il lento fumo ti spinge su terreni che mai avresti immaginato: nella fattispecie, non più tardi di qualche mese fa non avrei scommesso una lira sul fatto che mi sarei messo a fumare il Toscano... invece, eccomi qui.
Il rapporto tra me e il Toscano, come avete potuto intuire, è cosa recente. Sbaglia però chi crede che in poco tempo non sia potuto sbocciare qualcosa di profondo. Con il mondo del Toscano ho un rapporto strano. Sapete cosa vuol dire avere a che fare con una donna molto volitiva e generosa, che però quando le prendono i cinque minuti ti fa sudare freddo? Non lo so di preciso, ma ragionando a spanne è la cosa che istintivamente collego alle sensazioni che ho quando fumo il Toscano.
Da che mondo è mondo, si incomincia sempre dalle piccole cose: i pezzi brevi, i racconti brevi, le storie brevi... ecco, io ho incominciato da un sigaro piccolo, l'Ammezzato Garibaldi. Tutto sommato economico, non mi voglio svenare cominciando col Moro; corto quanto basta, il giusto per goderselo in una camminata di tre quarti d'ora; gusto nemmeno malvagio, leggero al punto giusto; tiraggio decente. Perfetto, sono atterrato sul pianeta Toscano e l'ambasciatore Garibaldi mi riceve con dignità, senza troppe cerimonie e troppi fronzoli: un colloquio tra neo-conoscenti che "si pigliano" e, per un motivo o per un altro, sentono che potrà nascere una bella amicizia.
Ed ecco il Tonno che fuma, gongolante come un bambino cui hanno regalato un nuovo gingillo, che si barcamena tra i troncoconici Garibaldi, alternandoli alla pipa nelle sue poco frequenti fumate.
Il Tonno è felice, spensierato, crede che la sua nuova amicizia gli abbia dischiuso il mondo del Toscano. C'è però da considerare che la gioia e la spensieratezza possono portare all'incoscienza, che a sua volta confina pericolosamente con la hybris, la tracotanza che, per citare un po' a sproposito il gran traduttor dei traduttor d'Omero, generose travolse alme d'eroi...
...ed ecco perciò che il Tonno punta incoscientemente ad uno dei prodotti più ambiziosi della famiglia del Toscano: l'Antico Toscano. E quel che è peggio, arde dal desiderio di provare l'ebbrezza del fumo alla maremmana, senza azzoppare il sigaro.
Corsa folle dal tabacchino, corsa altrettanto folle per ritornare a casa e gustarsi, rigorosamente dopo cena, il tanto agognato missile al Kentucky. Ed eccolo, trionfante, davanti al televisore, con fuori un ventaccio che dio lo manda e la casa libera. In poche parole, la situazione ideale.
Il Tonno scarta compulsivamente la scatola, la apre, ne estrae un Antico Toscano. Toglie il nylon ma non la fascetta tricolore, per quella può aspettare: che goduria olfattiva l'odore dell'Antico Toscano, una sinfonia di effluvi inedita per narici... pardon, branchie abituate all'acqua salmastra (per giunta veneziana).
La voglia lo sta per sopraffare: ecco che, oramai al culmine dell'attesa, il nostro toglie la fascetta, si arma di fiammiferi e posacenere. Non ce la fa più, è una lotta contro il suo sistema nervoso. Estrae lo svedese dalla scatola, lo passa sulla parte abrasiva. Cazzo si è rotto. Ne prende un altro, losfregaconmenoenergiasennòsispaccaenonèpiùfinita, e infine passa la fiamma sulla cima del siluro kentuckyco. Ricorda parola per parola i consigli letti sui pipaforum e sulle conventicole virtuali del lento fumo: non tirare troppo forte altrimenti il fumo scotta, mentre adoperi il fiammifero recita tre volte il padre nostro sennò si spegne, pensa a tua nonna così non si sa mai che il sigaro diventi per miracolo più buono... una, due, tre tirate, e poi giunge la fine dell'interminabile fase di plateau tabagifero: l'Antico Toscano è acceso.
Oramai ogni freno inibitore ha perso ragione di esistere: il Tonno passa un'ora e mezza guardandosi Achtung! Banditi, un vecchio film sulla resistenza, e con la mente compie arditi voli pindarici. Non si sa mai che dopo possa parlare dei miei deliri in un blog tutto mio...
Poi, tutto ad un tratto, la poesia si interrompe. Il telefono, la vecchia zia vuol sapere come sta il nipotino che è da solo a casa. Il Tonno si alza dal divano per recarsi al telefono: ammazza, non credevo di pesare così tanto quando mi sono alzato l'ultima volta. Ciao zia, si tutto bene, si, ho mangiato le seppie in umido, no, i miei tornano tra due giorni, si ciao.
Tutto bene un cazzo. A quel pirla gira parecchio la testa. A quel tonnaccio da quattro soldi sembra di essere mezzo impigliato nella rete di un pescatore. Cos'è, cosa non è: nausea, quella che ti prende quando hai bevuto più Bonarda del solito.
Un quarto d'ora di sofferenze atroci, mezzi svenimenti, sudori freddi... e alla fine, una corsa liberatoria che termina in un prosaico tete a tete con la tazza del water.

Un sigaro troppo forte per un neofita! Il lento fumo, che tanto ha da insegnare a chi lo pratica con sincerità e passione, ha riservato un'altra lezione di vita: perché è andato bene il primo appuntamento con la gnocca di turno, non è detto che poi sia tutto rose e fiori... e nella fattispecie, il Tonno si è preso l'equivalente gastrico della cinquina stampata sulla faccia...
...però, come due giorni dopo che all'indefesso single è andata male con la gnocca di turno, la voglia di riprovarci è tanta. Con la stessa donna, o con una diversa, oppure prima con una diversa e poi di nuovo con la prima. Chissà, magari prima o dopo troverà quella giusta per lui... chissà, magari anche col Toscano funziona così!

1 commento:

  1. bel post, molto piacevole da leggere. mi ritrovo in quel che dici, ma fidati che prima o poi apprezzerai a pieno il gusto dell'antico..

    Ciao

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