sabato 20 febbraio 2010

Ortografia tedesca: link consigliati

Spesso abbiamo piccoli dubbi di ortografia, anche quando scriviamo nella nostra lingua madre, figuriamoci quando ci capita di scrivere in una lingua straniera. Se poi questa lingua è il tedesco, i problemi di ortografia sono veramente all'ordine del giorno. Come se non bastasse, da qualche anno nei paesi di lingua tedesca è entrata in vigore la riforma ortografica, che complica ulteriormente la vita ai poveri studenti DaF.
Ecco allora due risorse che possono venirci in aiuto:

http://www.korrekturen.de/
http://www.canoo.net

Il primo sito raccoglie e risolve gli errori e i dubbi più frequenti, quelli, tanto per intenderci, come la "i" nei plurali femminili per noi italofoni. Il secondo invece è un dizionario monolingua che fornisce, oltre alle consuete indicazioni di significato, altri rimandi alla Wortbildung (la formazione delle parole composte, altro tasto dolente per gli italiani in odore di DaF) e agli etimi.
Spero di aver fatto cosa utile per gli aspiranti germanisti all'ascolto! Vi ringrazio per la lettura e vi auguro una buona serata segnalandovi questo canale su Youtube interamente dedicato alla figura di Max Frisch, nome eminente della letteratura tedesca contemporanea e personaggio di primo piano, assieme a Friedrich Dürrenmatt, della vita culturale svizzera della seconda metà del novecento.

lunedì 15 febbraio 2010

Bill Bailey's Balkan Blend: quando "tabacco" si scrive con quattro B


La sessione d'esami è finita. D'accordo, tempo per riposarsi non ce n'è, ma c'è un po' più di testa libera per cominciare a pensare a qualche tabacco da inserire nelle mie fumate. E così, dopo averne tanto sentito parlare qua e là, ho deciso di comprare una latta di Bill Bailey's Balkan Blend, che d'ora in avanti chiamerò per comodità BBBB.
Il motivo è presto detto: in questi ultimi due/tre mesi ho fumato quasi esclusivamente Italia (Kentucky, Virginia, orientali) e Early Morning (Virginia, orientali e Latakia che si sente invero un po' a fatica). Dato che con questi tabacchi mi sono trovato complessivamente bene, ho deciso che le nuove "scoperte", almeno nella composizione della miscela, dovevano mantenere una certa continuità con la mia dieta precedente. Perciò, dopo lunghe serate passate su Tobacco Reviews alla ricerca di qualche prodotto (facilmente reperibile sul mercato italiano, il che restringeva la rosa dei papabili) che potesse fare per me, ho deciso di optare per il BBBB.
Il perché è presto detto. La composizione, almeno a quanto si legge su Tobacco Reviews, parla di Virginia, orientali, Kentucky (fin qui potrebbe essere l'Italia!), oltre a Latakia e ad un tabacco per me insolito, il Perique. Questa forse rappresenta per me la novità più grande: anche se è presente in dosi, sempre attenendomi a quanto leggo, non proprio generose, è per me interessante cominciare a scoprire una parte del mondo delle miscele che per me è ancora buio pesto. La tentazione sarebbe stata di cominciare con un tabacco come il Black Parrot, ma il fatto che il mio tabaccaio di fiducia presentasse gli Ashton in batteria di latte da 100 g mi ha fatto desistere: e se spendessi più di 20 neuri per poi trovarmi tra le mani una cosa che non mi piace? Nah, non se ne parla proprio.
Comunque, tornando a bomba sul BBBB, ho terminato la primissima fumata. Le prime boccate sono state entusiasmanti: la prima impressione è stata quella di aver trovato una cosa diversa dal solito, pur mantenendosi sostanzialmente IMHO nel solco di miscele come l'Early Morning. Devo dire però che il Latakia e le note "nuove" (penso fosse proprio il Perique) sono scomparse dopo poco. Ho sentito prevalentemente il Kentucky e in generale un gusto, come qualcuno scrisse diverso tempo fa su Fumarelapipa.com, che "raspa" in gola.
Insomma, per ora non posso parlare di grande entusiasmo. Diamo però tempo al tempo! I tabacchi, un po' come i pezzi di musica, hanno bisogno di tempo per essere capiti. Ho deciso quindi che inserirò per il momento il BBBB nella mia "dieta", conscio del fatto che il tempo farà si che questo tabacco, nel bene e nel male, si riveli per ciò che è veramente. Restate all'ascolto, amici del Tonno, e ne saprete di più! :D

giovedì 4 febbraio 2010

I forum. Riflessioni

Comincio scusandomi con tutti voi, lettrici e lettori del blog, per il silenzio del Tonno che Fuma. Il tempo, si sa, è tiranno: tra un impegno e l'altro non c'è quasi mai spazio per sedersi a scrivere con (relativa) tranquillità.
Ad ogni modo, inauguro l'attività di febbraio con alcuni pensieri a voce alta che mi frullano in testa da qualche tempo. Devo premettere (forse alcuni lettori non lo sanno) che ho un grande amore per la musica e in particolare per uno strumento, la chitarra, che mi spinge a sondare vari canali, tra cui il web, alla ricerca di spunti ed informazioni.

Questo post è il "termometro" di una riflessione che porto avanti da tempo, da quando, nella fattispecie, ho incominciato ad allontanarmi dai forum chitarristici, intervenendo sempre meno nelle discussioni e limitandomi a leggere contributi di pregio che pure si trovano in alcuni forum telematici. Eppure in precedenza partecipavo in modo febbrile: io stesso iniziai un progetto, il defunto forum di Contrapunctum.it, che evidentemente non era destinato a vivere a lungo.
I motivi di questo allontanamento mi sono stati oscuri per diverso tempo: mezze idee, sentori, mai un motivo chiaro che spiegasse questo mio atteggiamento.
Un anno e mezzo fa è sbocciata la mia grande passione per la pipa, accompagnata da un intenso "bazzicamento" dei forum a tema. Progressivamente ho cominciato a distaccarmene. Corsi e ricorsi della storia? Preferisco dire più prosaicamente che ho incominciato a sentire puzza di bruciato. Perché anche con i pipaforum è successa la stessa cosa dei chitarraforum?
La risposta è arrivata da quando ho incominciato a frequentare abitualmente due blog: Chitarra e dintorni dell'amico Empedocle70 e Fumodipipa.it di Ramon Nocent. Questi due siti non sono meri blog, ma motori di divulgazione e di scambio di idee. Entrambi offrono, con modalità differenti ma ugualmente efficaci, articoli interessanti ed accattivanti per il modo in cui sono offerti e per le loro tematiche, mai scontate e trattate sempre con sincera passione e gusto per la condivisione.
Ho perciò capito il motivo per cui non scrivo quasi più in certi ambienti virtuali. Se nei forum di pipa ci si barcamena attorno agli infiniti modi per pressare il tabacco, per fare la crosta alla pipa e via dicendo, in quelli di chitarra tutto si riduce ai soliti dubbi esistenziali: abete o cedro? Savarez o D'Addario? Tocco libero o appoggiato? Insomma, ci si barcamena spesso e volentieri su questioni inessenziali, perdendo di vista ciò che conta veramente: da una parte il lento fumo con tutto il bagaglio di idee ed implicazioni (estetiche in senso lato) che porta con sè, dall'altra il multiforme mondo della chitarra e, in ultima analisi, della musica.
Bisogna dire, a onor del vero, che tra i forum chitarristici italiani ci sono alcune piazze (questo è un esempio) che si distinguono nettamente per la quantità e la qualità degli argomenti proposti e dove non intervengo, per il semplice fatto che in certi posti c'è solamente da imparare.
Per il resto noto un generale appiattimento della qualità delle discussioni e poche, se non nulle, differenze tra l'offerta dell'uno e dell'altro forum; salvo occasionali dibattiti che possono costituire motivo di interesse, vedo moltissime discussioni dove si giunge sempre alle medesime conclusioni (sempre che vi si giunga!) e dove flame e dissapori tra singoli utenti abbassano la qualità media dell'ambiente.
Concludo dicendo che quelle di cui sopra non sono considerazioni che faccio a cuor leggero. Sono dispiaciuto che strumenti di divulgazione dalle grandi potenzialità non si sviluppino come dovrebbero; soprattutto, credo di avere un minimo di esperienza nella frequentazione di "piazze virtuali" e nella gestione di siti internet, anche di dimensioni medio-grandi, per aver voce in capitolo.
C'è da dire però che non è mai troppo tardi perché le cose cambino: sarò il primo, qualora il trend che ho descritto dovesse cambiare positivamente, a salutare la cosa con entusiasmo.