Ad ogni modo, inauguro l'attività di febbraio con alcuni pensieri a voce alta che mi frullano in testa da qualche tempo. Devo premettere (forse alcuni lettori non lo sanno) che ho un grande amore per la musica e in particolare per uno strumento, la chitarra, che mi spinge a sondare vari canali, tra cui il web, alla ricerca di spunti ed informazioni.
Questo post è il "termometro" di una riflessione che porto avanti da tempo, da quando, nella fattispecie, ho incominciato ad allontanarmi dai forum chitarristici, intervenendo sempre meno nelle discussioni e limitandomi a leggere contributi di pregio che pure si trovano in alcuni forum telematici. Eppure in precedenza partecipavo in modo febbrile: io stesso iniziai un progetto, il defunto forum di Contrapunctum.it, che evidentemente non era destinato a vivere a lungo.
I motivi di questo allontanamento mi sono stati oscuri per diverso tempo: mezze idee, sentori, mai un motivo chiaro che spiegasse questo mio atteggiamento.
Un anno e mezzo fa è sbocciata la mia grande passione per la pipa, accompagnata da un intenso "bazzicamento" dei forum a tema. Progressivamente ho cominciato a distaccarmene. Corsi e ricorsi della storia? Preferisco dire più prosaicamente che ho incominciato a sentire puzza di bruciato. Perché anche con i pipaforum è successa la stessa cosa dei chitarraforum?
La risposta è arrivata da quando ho incominciato a frequentare abitualmente due blog: Chitarra e dintorni dell'amico Empedocle70 e Fumodipipa.it di Ramon Nocent. Questi due siti non sono meri blog, ma motori di divulgazione e di scambio di idee. Entrambi offrono, con modalità differenti ma ugualmente efficaci, articoli interessanti ed accattivanti per il modo in cui sono offerti e per le loro tematiche, mai scontate e trattate sempre con sincera passione e gusto per la condivisione.
Ho perciò capito il motivo per cui non scrivo quasi più in certi ambienti virtuali. Se nei forum di pipa ci si barcamena attorno agli infiniti modi per pressare il tabacco, per fare la crosta alla pipa e via dicendo, in quelli di chitarra tutto si riduce ai soliti dubbi esistenziali: abete o cedro? Savarez o D'Addario? Tocco libero o appoggiato? Insomma, ci si barcamena spesso e volentieri su questioni inessenziali, perdendo di vista ciò che conta veramente: da una parte il lento fumo con tutto il bagaglio di idee ed implicazioni (estetiche in senso lato) che porta con sè, dall'altra il multiforme mondo della chitarra e, in ultima analisi, della musica.
Bisogna dire, a onor del vero, che tra i forum chitarristici italiani ci sono alcune piazze (questo è un esempio) che si distinguono nettamente per la quantità e la qualità degli argomenti proposti e dove non intervengo, per il semplice fatto che in certi posti c'è solamente da imparare.
Per il resto noto un generale appiattimento della qualità delle discussioni e poche, se non nulle, differenze tra l'offerta dell'uno e dell'altro forum; salvo occasionali dibattiti che possono costituire motivo di interesse, vedo moltissime discussioni dove si giunge sempre alle medesime conclusioni (sempre che vi si giunga!) e dove flame e dissapori tra singoli utenti abbassano la qualità media dell'ambiente.
Concludo dicendo che quelle di cui sopra non sono considerazioni che faccio a cuor leggero. Sono dispiaciuto che strumenti di divulgazione dalle grandi potenzialità non si sviluppino come dovrebbero; soprattutto, credo di avere un minimo di esperienza nella frequentazione di "piazze virtuali" e nella gestione di siti internet, anche di dimensioni medio-grandi, per aver voce in capitolo.
C'è da dire però che non è mai troppo tardi perché le cose cambino: sarò il primo, qualora il trend che ho descritto dovesse cambiare positivamente, a salutare la cosa con entusiasmo.
Questo post è il "termometro" di una riflessione che porto avanti da tempo, da quando, nella fattispecie, ho incominciato ad allontanarmi dai forum chitarristici, intervenendo sempre meno nelle discussioni e limitandomi a leggere contributi di pregio che pure si trovano in alcuni forum telematici. Eppure in precedenza partecipavo in modo febbrile: io stesso iniziai un progetto, il defunto forum di Contrapunctum.it, che evidentemente non era destinato a vivere a lungo.
I motivi di questo allontanamento mi sono stati oscuri per diverso tempo: mezze idee, sentori, mai un motivo chiaro che spiegasse questo mio atteggiamento.
Un anno e mezzo fa è sbocciata la mia grande passione per la pipa, accompagnata da un intenso "bazzicamento" dei forum a tema. Progressivamente ho cominciato a distaccarmene. Corsi e ricorsi della storia? Preferisco dire più prosaicamente che ho incominciato a sentire puzza di bruciato. Perché anche con i pipaforum è successa la stessa cosa dei chitarraforum?
La risposta è arrivata da quando ho incominciato a frequentare abitualmente due blog: Chitarra e dintorni dell'amico Empedocle70 e Fumodipipa.it di Ramon Nocent. Questi due siti non sono meri blog, ma motori di divulgazione e di scambio di idee. Entrambi offrono, con modalità differenti ma ugualmente efficaci, articoli interessanti ed accattivanti per il modo in cui sono offerti e per le loro tematiche, mai scontate e trattate sempre con sincera passione e gusto per la condivisione.
Ho perciò capito il motivo per cui non scrivo quasi più in certi ambienti virtuali. Se nei forum di pipa ci si barcamena attorno agli infiniti modi per pressare il tabacco, per fare la crosta alla pipa e via dicendo, in quelli di chitarra tutto si riduce ai soliti dubbi esistenziali: abete o cedro? Savarez o D'Addario? Tocco libero o appoggiato? Insomma, ci si barcamena spesso e volentieri su questioni inessenziali, perdendo di vista ciò che conta veramente: da una parte il lento fumo con tutto il bagaglio di idee ed implicazioni (estetiche in senso lato) che porta con sè, dall'altra il multiforme mondo della chitarra e, in ultima analisi, della musica.
Bisogna dire, a onor del vero, che tra i forum chitarristici italiani ci sono alcune piazze (questo è un esempio) che si distinguono nettamente per la quantità e la qualità degli argomenti proposti e dove non intervengo, per il semplice fatto che in certi posti c'è solamente da imparare.
Per il resto noto un generale appiattimento della qualità delle discussioni e poche, se non nulle, differenze tra l'offerta dell'uno e dell'altro forum; salvo occasionali dibattiti che possono costituire motivo di interesse, vedo moltissime discussioni dove si giunge sempre alle medesime conclusioni (sempre che vi si giunga!) e dove flame e dissapori tra singoli utenti abbassano la qualità media dell'ambiente.
Concludo dicendo che quelle di cui sopra non sono considerazioni che faccio a cuor leggero. Sono dispiaciuto che strumenti di divulgazione dalle grandi potenzialità non si sviluppino come dovrebbero; soprattutto, credo di avere un minimo di esperienza nella frequentazione di "piazze virtuali" e nella gestione di siti internet, anche di dimensioni medio-grandi, per aver voce in capitolo.
C'è da dire però che non è mai troppo tardi perché le cose cambino: sarò il primo, qualora il trend che ho descritto dovesse cambiare positivamente, a salutare la cosa con entusiasmo.
Caro Tonno,
RispondiEliminainnanzitutto grazie per i complimenti per il mio blog, veramente gentile.
Cosa ti posso dire? Il senso di malessere che tu avverti nei confronti dei forum è lo stesso che avavo avvertito anch'io illo tempore e che mi aveva spinto ad aprire il Blog Chitarra e Dintorni Nuove Musiche più di due anni fa. Credo che di fondo ci sia un problema di comunicazione educazione che come tu evidenzi è comune a tutti i forum, vediamo se riesco a spiegarmi meglio:
- educazione: il relativo e confortevole anonimato che la rete consente purtroppo a volte fa emergere i peggiori comportamenti da parte degli utenti dei forum. Sono anonimo, ho solo un avatar e un nick name chi mai potrà risalire a chi sono in realtà? E quindi via a parlare male di tizio e caio solo per il mal gusto della polemica gratuita e distruttiva e per potersi cavare qualche sassolino di antipatia dalle scarpe. Cosa che queste persone non avrebbero mai il coraggio di fare di persona e de visu, ma si sa come diceva Don Abbondio il coraggio uno non se lo può dare... le flame war ne sono un esempio perfetto
- comunicazione: purtroppo anche nella comunicazione vale il secondo principio della termodinamica e il concetto di entropia, e ciò che tutto prima o poi degrada, questo è particlarmente vero nei forum dove uno dei grossi problemi di base è la moltiplicazione di post con il medesimo argomento (la lunghezza delle unghie, il tipo di corde, piano in cedro o in abete...) dove necessariamente si riscrivono e si rileggono sempre le stesse considerazioni. Altro problema è la qualità degli argomenti trattati che risente di due fattori principali:
- la qualità di chi scrive sul forum
- l'educazione di chi scrive.
Le cose sono strettamente collegate e sono (a mio parere) di competenza di chi lo amministra. Lo stesso vale anche per i blog: un blog viene letto se presenta una buona qualità di argomenti trattati, se gli argomenti sono facilmente identificabili e raggiungibili, se non c'è maleducazione. Allora i lettori verranno, aumenteranno (il passaparola è un motore eccezionale) e porteranno valore aggiunto: è breve il passo tra il lettore affezionato e il lettore che scrive proponendo un suo articolo su un argomento che gli sta a cuore e sul quale ha piacere dis crivere nel migliore dei modi, la scala dei bisogni di Maslow docet: è il caso per quanto mi riguarda di Rubèn Andrès Costanzo e dei suoi articoli sul Tango (preparatevi la prossima settimana ne esce un altro). Insomma, soprattutto per argomenti specialistici la qualità paga e la qualità è aliena da maleducazione, banalità e vuoto chiacchiericcio. certo bisogna "farsi il mazzo" per averla ma come dice sempre il buon Robert Fripp "no pain, no gain" e lui è uno che ne sa qualcosa...
scusate la torrenzialità!
Andrea Aguzzi (Empedocle70)
Ti ringrazio pure io per la citazione Laonardo.
RispondiEliminaQuanto ai forum, come sai, ho scritto già fiumi di parole e mi viene difficile qui sinterizzare le molte analisi che, nel corso dei mesi, ho fatto. Rimando pertanto ad un post "storico" del mio blog, uno dei primissimi sull'argomento, in cui - aderendo alle intuizioni di altro blogger - mi sono identificaqto ed ho poi iniziato il mio cammino.
http://fumodipipa.it/2009/03/27/della-teoria-di-pipelore/