giovedì 10 giugno 2010

Breve chiosa sul Black Parrot

Ammazza, da quanto tempo non parlavo di pipa! Eh si, come ebbi modo di dire tempo addietro il tempo è tiranno e lo spazio per i frizzi e i lazzi, non ultimo il fumar lento, è veramente poco... al massimo ci scappa di tanto in tanto una Gitane Caporal, che comunque è sempre meglio di niente e ben si presta a spezzare l'avvilente tran tran quotidiano fatto di continua spola tra casa e officine da studio (conservatorio, università, biblioteche...).
In quest'ultimo periodo il tabacco che più ho avuto occasione di sfumacchiare è il Black Parrot. Un tabacco bello umido, come ci si aspetta da un broken flake; un miscela tosta, che ben si adatta a pensose e semicoscienti fumate post-prandiali. Inutile specificare che dati i miei trascorsi di abbondante acquerugiola (che ci volete fare? Da buon Tonno il mio elemento è l'acqua!) non ci ho pensato due volte a fumare il Black Parrot su di una pipa dritta, la mia Viprati che tante gioie mi sta regalando e di cui vi parlai durante le ultime feste natalizie.
Più volte mi sono chiesto, aprendo la latta di Black Parrot, cosa mi ricordasse l'intenso odore che fluiva copiosamente: the? Nah, non direi, o almeno, non in modo caratterizzante. Uvetta? Hm, meglio, può essere. Pomodori secchi? Fuochino. Mai però che riuscissi a capire dove mi portava questo aroma così intenso... senonché, dopo una degustazione per così dire alquanto prosaica, ho avuto un'epifania che ha sciolto l'arcano. Ecco cosa mi ricordava l'aroma del Black Parrot: il confetto Falqui! Con questo non voglio dire che il Black Parrot faccia cagare, al contrario, è un tabacco secondo me di razza... ma magari vuoi vedere che nel Falquilax mettono etti di Perique?
Archiviati questi colpi di genio, torno a bomba sul tabacco e sulla sua resa in fumata. Come dicevo, ci troviamo davanti ad un broken flake. Nel caricarlo lo sminuzzo ulteriormente rispetto a come lo trovo nella latta, e pazienza se ci metto due minuti in più: personalmente riesco a fumarlo come si deve e ad apprezzarlo solo così. Quanto poi alla composizione, è evidente alla fumata che il Perique, questo tabacco presente ai limiti del piccante, ricopre nel blend un ruolo di primo piano: sconsiglierei questo tabacco come tutto-giorno e, come accennavo qualche riga fa, lo fumerei a stomaco rigorosamente pieno. Dirò di più, me lo sono goduto mentre, affondato nella poltrona di pelle rossa, mi lanciavo in letture meditabonde ed arzigogolate (passi dall'Adone del vituperato Marino, i misconosciuti Stigliani e Tesauro e quel povero Cristo di Ciro di Pers, il cui Orologio a rote è sempre per me fonte di godimento puro). Non mi esprimo sulla variazione del rendimento in base alle dimensioni del fornello, in quanto la mia latta da 100 gr è andata integralmente a finire nel fornello della Viprati. Ammetto del resto che nel mio parco pipe non ci sono presenze adatte all'uopo, dal momento che le poche presenze decenti sono dedicate ai trinciati cosiddetti naturali o alle EM pesantemente latakiose (ultime buste di Sobranie centellinate con parsimonia, Black Mallory, saltuariamente il Red Rapparee).
Ecco, ho accennato fugacemente al problema della latta da un etto: se volete provare questo tabacco può essere sconveniente prendere un barattolone king size... ma che ci vogliamo fare, è il difetto di altri prodotti di casa Ashton e di tutta la serie Timm (250 e 1000 solo per citare quelli che mi vengono in mente). Se però, guarda caso, siete disperati e non sapete cosa fare di quelle latte di Black Parrot che non riuscite a finire... beh, siate altruisti e buttatele a mare, perché ci sarà un Tonno disposto a prendersene cura al posto vostro!

5 commenti:

  1. Io ne aprii una latta circa 2 anni fa, oltretutto era di vecchia fattura non riportava le scritte mortuarie, però c'è sempre stato un qualcosa che mi allontanava da quel tabacco, molto probabilmente quell'odore intenso che sprigionava alla'apertura della latta, provai a metterlo in un vaso, abbastanza areato, ebbi come risultato la perdita di umidità, ma quell'odore intenso rimaneva; dentro la pipa non me lo ricordo benissimo, ma non mi fece ne schifo, ne pensai che fosse un tabacco da prendere come abituale; preferisco e non di poco il fratello, l'Old London, almeno non mi stanca ed è uno dei tabacchi che tengo solitamente fra le scorte, anche se non ho mai capito bene il perchè tende a far scaldare tutte le pipe, che sia umido o che sia secco.

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  2. Ciao Mattia! Grazie per il tuo commento. L'Old London che taglio ha? Contiene Perique?

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  3. Si ha sempre il Perique dentro, però a differenza del BlackParrot ha una percentuale di Orientali, oltre logicamente alla base di Virginia; Il taglio è un grande flake, che però si sbriciola molto bene. Se non l'hai mai provato te lo consiglio :)

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  4. Che bella questa nuova skin del tuo blog!
    Ti leggo sempre con piacere ma quando torni a trattare di pipa e tabacchi per me sei come una boccata d'aria fresca privata dalle diossine. Mi piace tutto: la cura dell'impaginazione, i testi, l'approccio. Ancora complimenti Leonardo.

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  5. Caro Ramon, sono lusingato! Grazie! Da parte di da un esperto del tuo calibro (credimi, lo dico senza piaggeria) è un onore.
    Leonardo

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