domenica 15 agosto 2010

Il "terzo diario" di Max Frisch

Negli ultimi due anni la casa editrice Suhrkamp ci ha abituati a pubblicazioni postume di autori famosi: come tempo fa avevo avuto modo di parlare di Thomas Bernhard e del suo Meine Preise, che è uscito per Adelphi, oggi parlo di Entwürfe zu einem dritten Tagebuch, la recente uscita che raccoglie gli abbozzi del terzo diario di Max Frisch.
Il catalogo delle opere di Frisch conta due diari, credo inediti sul mercato italiano: Tagebuch 1946-1949 (uscito nel 1950) e Tagebuch 1966-1971 (1972, lo stesso anno di un altro "diario", Aus dem Tagebuch einer Schnecke di Günter Grass). Nei primi mesi del 1982 comincia inoltre la scrittura di un terzo diario, mai giunto ad una stesura definitiva e le cui prime parti sono state appunto pubblicate in Entwürfe zu einem dritten Tagebuch.
Per dare un'idea di quale significato ricopra il genere diaristico nell'opera di Max Frisch, comincio prendendo spunto da quanto scrive Volker Hage in Max Frisch, breve ma interessante volume della RoRoRo (la traduzione è mia).
Il Tagebuch 1946-1949 [Diario 1946-1949] non è un resoconto privato. Ciò rendeva il titolo fuorviante (per contrassegnare lavori simili, oggi si parla non di rado di "Diario alla maniera di Max Frisch"). [...] In nessun momento emerge l'impressione di una confessione intima, per quanto l'autore si apra del tutto e si possa leggere il percorso di vita tra il 1946 e il 1949. [...] Frisch non scriveva soltanto per sè. Deve aver notato presto come crescesse una forma espressiva letteraria fatta su misura per lui. La forma annotativa divenne forma d'arte.
Il triennio 1946-1949 vede un Frisch impegnato a costruirsi un'identità, oltre che come scrittore, come capofamiglia e architetto: è lecito quindi pensare al diario come ad una raccolta di appunti, un cantiere aperto in cui un trentacinquenne di rilevante profilo intellettuale, nel pieno delle sue risorse fisiche e mentali, invita il lettore a dare uno sguardo alla sua bottega. I numerosi abbozzi di opere che Frisch scriverà di lì a qualche anno (Graf Öderland, Andorra) legittimano questa chiave di lettura.
Più si va avanti e più si vede un Frisch che prende coscienza della propria celebrità. Il Tagebuch 1966-1971 contiene, oltre alle oramai consuete riflessioni sul ruolo dell'arte e degli intellettuali nella società, anche numerosi ritratti di scrittori ed intellettuali che hanno condiviso il proprio percorso con Frisch (uno su tutti proprio Günter Grass).
In un intervista-cortometraggio del 1967 (Max Frisch, Schriftsteller. Eine Biographie) lo scrittore ribadisce come nella sua opera ci sia molto di autobiografico o, come egli stesso afferma, anche troppo. Che sia troppo o meno, è evidente come nelle ultime opere il filone autobiografico acquisti un'importanza ancora più decisiva: Montauk ed il terzo diario riflettono infatti le molte angosce di un Frisch oramai vecchio, alle prese con difficoltà coniugali (le relazioni con Marianne Oellers e Alice Locke-Carey),  problemi fisici derivanti dall'età, dipendenza dall'alcool.
Ridurre però il terzo diario di Frisch ad un dolente elenco di acciacchi e noie sarebbe riduttivo. Non mancano infatti pagine toccanti, come quelle dedicate alla morte per cancro dell'amico Peter Noll, che diventano occasione per riflettere su una fine avvertita oramai come prossima. È proprio il filone dedicato a Noll, con tutte le riflessioni che ne conseguono, che costituisce a mio avviso la parte più riuscita del diario: pur essendovi parti quantitativamente rilevanti dedicate alla politica internazionale (con forti prese di posizione contro gli USA di Reagan) ed altre numerose osservazioni marginali, il ricordo degli ultimi mesi di Peter Noll pesa come un macigno nella sua vibrante ma composta intensità.
Insomma, è un peccato che certe cose non vengano ancora divulgate presso il pubblico italiano, che sembra conoscere Frisch solamente per Stiller, Homo Faber e più raramente per il Gantenbein. Spero sempre, però, che qualche valente traduttore e qualche editore "d'essai" raccolgano questo appello alla diffusione italiana di Frisch. L'accesso a certe pagine permetterebbe al pubblico italiano di farsi un'idea più a tutto tondo di questo autore, che ha saputo regalare pagine stupende.

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