giovedì 5 novembre 2009

Elogio dell'Italia e non solo

No, nessun patriottismo, il Tonno è sempre stato legato fino ad un certo punto al suo paese natale. State tranquilli, non voglio fare un comizio elettorale. Vi parlo però di una cosa che non viene mai citata, ingiustamente a mio parere, come uno dei fiori all'occhiello del "made in Italy": il trinciato Italia.
Il trinciato Italia è un onesto trinciato da pipa che, manco a farlo apposta, è prodotto nel nostro paese: lo si annovera comunemente tra i naturali, cioè tra quei tabacchi "duri e puri" (come il Comune e il Forte) che si distinguono per un gusto monodimensionale, grezzo, ma comunque sincero. Un po' come avere a che fare con una bottiglia di sincero vino rosso offerto da un verace contadino trevigiano che, preso da un insperato accesso di generosità, ti invita tra una bestemmia e l'altra a bere un goto de rosso, che va ad accompagnare do fete de sopressa.
Comunque, messe da parte le digressioni poetiche, perché voglio elogiare l'Italia?
In questo periodo gli impegni sono molti e il tempo per dedicarsi alle nuove miscele è poco. Non manca solo il tempo per quello, manca la testa per meditare adeguatamente su ciò che si è fumato.
Siccome mi dispiace che le pipe stiano ferme, ma dato anche che voglio variare un po' la mia dieta tabagifera (che normalmente consta di dosi da cavallo di Black Mallory, alternato ad un aromatizzato decente quale il Davidoff Scottish Mixture), ho provato ad inserirvi una miscela non troppo complessa, che posso fumare indifferentemente a stomaco pieno o vuoto.
Le resistenze, date le mie non entusiasmanti esperienze con il Toscano (v. interventi precedenti), erano parecchie. Però la voglia di provare era davvero tanta.
E cosa scopro? Una miscela rude, che ti fa anche impazzire per quanto devi usare il pigino, ma anche un buon fumo per quando sono un po' sovrappensiero e non posso dedicarmi alla scoperta della sfumatura che il gusto ci guadagna. Tant'è, certi trinciati sono proprio monodimensionali, hanno quel gusto quando li cominci e lo mantengono senza cambiamenti sorprendenti fino all'ultima boccata. Tutto sta a trovare gusti che piacciano.

A dire la verità non sono mai stato bravo a scovare tutti gli "aromi secondari" (perdonatemi l'espressione impropria) che molti scovano nei tabacchi di propria preferenza: a parte negli aromatizzati, che sono dichiaratamente "aromaticamente eteronomi", nel resto dei tabacchi da pipa che ho provato non ho sentito particolari note.
Mi si perdoni la schiettezza, ma per me, checché se ne dica nelle conventicole, il tabacco sa di tabacco. Chiaro, con le ovvie differenze tra l'uno e l'altro (per ovvi motivi, il Treasures of Ireland Limerick, che è un flake che più flake non si può, non potrà mai avere, che so, la latakiosità del Black Mallory): sarà la mia ancora scarsa esperienza (il mio battesimo della pipa è avvenuto si e no un anno e mezzo fa) o il fatto che per me il gusto è il meno affinato ed educato dei cinque sensi... ad ogni modo, nel tabacco per ora sento tabacco e non molto altro. Beato chi riesce ad esempio a cogliere note dell'acquavite preferita! Io mi limito ad un banalissimo sentore di caffè...
Devo dire che comunque riesco a godermi le mie fumate anche quando non ne faccio di troppo "consapevoli": anzi, in questo periodo sono della convinzione che più mi libero delle mie manie di ipercontrollo e meglio è! Cominciare dalla pipa sarà uno step, oltre che utile, anche molto naturale e gradevole...
Ecco perché il lento fumo mi piace. E' lo stesso motivo per cui mi piacciono la musica e la letteratura: le possibilità per orientarsi in questi universi sono infinite, sta ad ognuno trovare la propria. Provando e riprovando, con attenzione e con pazienza, a patto di non farsi del male per giungere a determinati obiettivi: come dicevo con un'amica blogger, dove si arriva si arriva, senza dannarsi l'anima. Se cerchiamo di dover far coincidere certe "ricerche" (musica, letteratura, lento fumo...) entro obiettivi rigidamente predefiniti, va a finire che perdono tutto il loro fascino! E il rischio è tanto più alto quanto più si gira tra le conventicole virtuali di qualsiasi tipo.

8 commenti:

  1. L'Italia non è un tabacco che mi piace molto, proprio per quell'eccesso di ruvidità, o spigolosità, che non amo nelle miscele da pipa. Comunque di buste ne ho consumate parecchie usandolo spesso come diluente per altri tabacchi nei primissimi anni di fumo. Poi, per le fumate economiche e sovrapensiero, seguendo il mio gusto ho preferito la linea Skandinavik (il Regular e l'Aromatic).

    Non era per dire solo questo che intervengo, volevo complimentarmi per i tuoi primi post, tutti interessanti. Mi piace tutto, anche l'espediente narrativo del Tonno... ti seguo con molto piacere. Buon divertimento anche alla tua amica neoblogger. Ciao.

    Ramon

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  2. Caro Ramon, innanzitutto grazie per i complimenti, fa sempre piacere ricevere gli apprezzamenti da parte di un blogger di lungo corso! :)
    Comunque, anch'io ho avuto qualche contatto con la gamma Skandinavik (Aromatic e Arabica): devo dire che non mi hanno entusiasmato, però non sono nemmeno da buttare via. Peccato forse per l'Arabica: quando lo annusi mentre è ancora nella busta pare promettere fuoco e fiamme, poi in realtà si rivela deludente. C'è una sgradevole nota acidula che non si può fare a meno di sentire; oltrettutto anche la room note, almeno per quanto ho potuto constatare direttamente, non è delle migliori.

    Leonardo

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  3. Ciao Leonardo
    bellissimo questo post, lo sottoscrivo praticamente in toto!

    Anche a me l'Italia piace; avevo molte riserve all'inizio ("e se è pesante come nicotina? e se è troppo 'grezzo' come gusto?"), ma è stato amore al primo assaggio :D
    E' piuttosto rustico per i miei gusti, direi 'maschile', però è buono e abbastanza facile da fumare per una neofita come me. Spesso quando litigo con altri tabacchi per problemi di caricamento o accensione, torno all'Italia e mi riconcilio con le mie pipe :)

    Davvero un bel blog il tuo, sto leggendo vari post.
    Ti aggiungo più che volentieri tra i link sul mio bloghetto :)

    Buon proseguimento e W i tonni e il mare!
    Elena

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  4. Il Trinciato Italia è il mio tabacco del mattino, lo fumo dopo colazione e fino al pranzo. E' un tabacco aromatico, dolce ma robusto, diverso - non solo per composizione - da quelli olandesi o dai danesi, non per niente si chiama Italia... Il primo tabacco che ho fumato nella mia pipa è stato l'Amphora Original Blend e ne fui deluso, il secondo L'Italia e mi sembrò un tabacco schietto, deciso. E' passato qualche anno e lo fumo ancora, alternandolo a Comune, al Forte e ai Toscani sbriciolati. Altri tabacco vanno e vengono, senza lasciare traccia neanche nel fornello della mia pipa. L'Italia, rimane.
    Bel blog, complimenti vivissimi.
    Vi saluto!
    Giuseppe

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  5. Non sono proprio neofita fumo da 40 anni però ho trovato molto interessante la discussione ho sempre fumato 965 anphora on e una mistura fatta 50/50 da entrambi piu un toscano adesso per motivi economici devi scendere il forte lo trovo troppo secco(non poco umido) deciso gusto proverò l'Italia al limite se potete indicarmi qualche alternativa altrettanto economica vi ringrazio buone fumare a tutti ciao

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    1. Esiste anche il Comune, che come tabacco naturale picchia un po' ma è una buona base per miscele. Ciao Vinicio, grazie per il tuo commento!

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Ottimo. Come recentissimo amante di pipe e coinvolto, da più tempo, negli affari letterari, metto il tuo splendido blog tra i link preferiti del mio. A risentirci
    PS: io fumo prevalentemente Italia, che a volte imbastardisco con dosi minime di altri tabacchi più... varii.

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