Oggi il Tonno che fuma vi parla della sua pipa preferita.
Non aspettatevi nomi di grido alla Charatan, Parker, Bang, Dunhill solo per citarne alcuni alla rinfusa: non ho mai speso molti soldi in pipe, credo che per le mie competenze in ambito di lento fumo certi prodotti siano, come dicevano elegantemente gli antichi, margaritas ad pullos (o, volendo essere "moderni" a tutti i costi, perle per i porci).
Fatta questa necessaria premessa, vi parlo della mia pipozza preferita. Raffinati intenditori potrebbero a ragione considerarla una pipa da battaglia ma tant'è, agli oggetti spesso ci si affeziona al di là del loro effettivo valore; a dir la verità però questa pipa non mi ha mai deluso e, con tutti i tabacchi con cui l'ho provata, non ha mai dato problemi di gusto amaro/sgradevole, appiattimento della personalità dei tabacchi e acquerugiola (...quella ci pensa a farla il Tonno con qualsiasi pipa).
Tranquilli, ora ci arrivo: è una pipa uscita dalle mani di Gigi Crugnola, artigiano del varesotto che molti aficionados conosceranno. L'occasione di comprarla mi è stata data dalla campagna - mi si perdoni se non ricordo il nome esatto - "Pipa di Natale 2008" di Fumarelapipa.com.
Prezzo contenuto, shape accattivante molto simile ad una squat tomato, finitura sabbiata scelta perché non mi dispiaceva l'idea di avere nel mio parco-calumet una pipa con finitura non liscia. La bella radica si lascia sempre vedere volentieri e chi è abituato a vedere legni di pregio (ad esempio negli strumenti musicali) non può rimanere indifferente al fascino di una buona fiammatura, impreziosita magari da uno shape che la esalta... tutto vero, ma nel mio immaginario infantile e pre-pipatorio la pipa è sempre stata rusticata, al più sabbiata, con quel che di (soprav)vissuto che spesso è tremendamente fascinoso e irresistibile. Di conseguenza mi sembrava opportuno rendere omaggio a queste ataviche preferenze e scegliere una pipa con un finissaggio rocciato o sabbiato: la scelta è caduta sul sabbiato, perché delle tre possibili versioni della FLP 2008 quella mi convinceva più delle altre.
La Gigi risale al mio primissimo periodo di approccio al multiforme mondo del lento fumo quando, influenzato in questo da vaghi ricordi di room note alla cumarina (vedi Clan), mi dedicavo con apparente profitto agli aromatizzati, e in particolare all'Amphora Rich Aroma che, per inciso, all'inizio della mia esperienza con la pipa mi ha dato qualche sana soddisfazione. Quando poi sono passato a naturali ed EM e gli aromatizzati hanno cominciato a rivelarsi per quello che sono (in molti casi pseudo-tabacco aromatizzato al Dixan o al Panettone Motta scaduto nel 2002), ho cominciato a pensare di cambiare destinazione d'uso per la Gigi.
Con un po' di pazienza, ho incominciato una cura a base di Italia, forte anche del fatto che le mie fumate non frequenti non avevano intriso la radica di sapori sgradevoli: ora il fornello ha la sua bella groma, quella crosta che è croce e delizia di ogni appassionato di pipa, e ciò che è meglio è che la pipa rende benissimo anche con il mio amato Italia. Anzi, ad essere sinceri la Gigi è, nel mio harem (o puttanaio?) pipario di medio-basso bordo, quella in cui apprezzo di più l'Italia.
E così, quando in queste settimane intense ho voglia di fumo non impegnativo ma verace, tiro fuori la mia fedele compagna di fumate e la carico con l'Italia. Dovrò subire le sue rimostranze e i suoi borbottii gorgoglianti quando fumo troppo umido e forse la dovrò consolare con lo scovolino, un po' come si fa quando si regala un leccalecca ad un bimbo triste per farlo sorridere: ma subito dopo, magari con una leggera passata di fiammifero per ravvivare la brace, ricomincio a sentire che io e la Gigi siamo un corpo unico. Sentiamo di nuovo di essere amici per la pelle, anche dopo aver litigato un po' per la mia tecnica di fumata non proprio sublime... tra buoni amici ci si perdona sempre le piccole imperfezioni.
Come scrivevo sopra, ci sono oggetti cui capita di affezionarsi: oltre all'amore per i libri, le chitarre e i dischi, ho pure una debolezza per le pipe. E del resto, visto che sonno un Tonno che fuma senza arte né parte, posso permettermelo!
Non aspettatevi nomi di grido alla Charatan, Parker, Bang, Dunhill solo per citarne alcuni alla rinfusa: non ho mai speso molti soldi in pipe, credo che per le mie competenze in ambito di lento fumo certi prodotti siano, come dicevano elegantemente gli antichi, margaritas ad pullos (o, volendo essere "moderni" a tutti i costi, perle per i porci).
Fatta questa necessaria premessa, vi parlo della mia pipozza preferita. Raffinati intenditori potrebbero a ragione considerarla una pipa da battaglia ma tant'è, agli oggetti spesso ci si affeziona al di là del loro effettivo valore; a dir la verità però questa pipa non mi ha mai deluso e, con tutti i tabacchi con cui l'ho provata, non ha mai dato problemi di gusto amaro/sgradevole, appiattimento della personalità dei tabacchi e acquerugiola (...quella ci pensa a farla il Tonno con qualsiasi pipa).
Tranquilli, ora ci arrivo: è una pipa uscita dalle mani di Gigi Crugnola, artigiano del varesotto che molti aficionados conosceranno. L'occasione di comprarla mi è stata data dalla campagna - mi si perdoni se non ricordo il nome esatto - "Pipa di Natale 2008" di Fumarelapipa.com.
Prezzo contenuto, shape accattivante molto simile ad una squat tomato, finitura sabbiata scelta perché non mi dispiaceva l'idea di avere nel mio parco-calumet una pipa con finitura non liscia. La bella radica si lascia sempre vedere volentieri e chi è abituato a vedere legni di pregio (ad esempio negli strumenti musicali) non può rimanere indifferente al fascino di una buona fiammatura, impreziosita magari da uno shape che la esalta... tutto vero, ma nel mio immaginario infantile e pre-pipatorio la pipa è sempre stata rusticata, al più sabbiata, con quel che di (soprav)vissuto che spesso è tremendamente fascinoso e irresistibile. Di conseguenza mi sembrava opportuno rendere omaggio a queste ataviche preferenze e scegliere una pipa con un finissaggio rocciato o sabbiato: la scelta è caduta sul sabbiato, perché delle tre possibili versioni della FLP 2008 quella mi convinceva più delle altre.
La Gigi risale al mio primissimo periodo di approccio al multiforme mondo del lento fumo quando, influenzato in questo da vaghi ricordi di room note alla cumarina (vedi Clan), mi dedicavo con apparente profitto agli aromatizzati, e in particolare all'Amphora Rich Aroma che, per inciso, all'inizio della mia esperienza con la pipa mi ha dato qualche sana soddisfazione. Quando poi sono passato a naturali ed EM e gli aromatizzati hanno cominciato a rivelarsi per quello che sono (in molti casi pseudo-tabacco aromatizzato al Dixan o al Panettone Motta scaduto nel 2002), ho cominciato a pensare di cambiare destinazione d'uso per la Gigi.
Con un po' di pazienza, ho incominciato una cura a base di Italia, forte anche del fatto che le mie fumate non frequenti non avevano intriso la radica di sapori sgradevoli: ora il fornello ha la sua bella groma, quella crosta che è croce e delizia di ogni appassionato di pipa, e ciò che è meglio è che la pipa rende benissimo anche con il mio amato Italia. Anzi, ad essere sinceri la Gigi è, nel mio harem (o puttanaio?) pipario di medio-basso bordo, quella in cui apprezzo di più l'Italia.
E così, quando in queste settimane intense ho voglia di fumo non impegnativo ma verace, tiro fuori la mia fedele compagna di fumate e la carico con l'Italia. Dovrò subire le sue rimostranze e i suoi borbottii gorgoglianti quando fumo troppo umido e forse la dovrò consolare con lo scovolino, un po' come si fa quando si regala un leccalecca ad un bimbo triste per farlo sorridere: ma subito dopo, magari con una leggera passata di fiammifero per ravvivare la brace, ricomincio a sentire che io e la Gigi siamo un corpo unico. Sentiamo di nuovo di essere amici per la pelle, anche dopo aver litigato un po' per la mia tecnica di fumata non proprio sublime... tra buoni amici ci si perdona sempre le piccole imperfezioni.
Come scrivevo sopra, ci sono oggetti cui capita di affezionarsi: oltre all'amore per i libri, le chitarre e i dischi, ho pure una debolezza per le pipe. E del resto, visto che sonno un Tonno che fuma senza arte né parte, posso permettermelo!
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